Un’ottima “scusa” per viaggiare ecc…
In quasi tutti gli sport, atleti, genitori e dirigenti si muovono nei week-end per le gare di categoria. In quelli “usuali” (calcio, basket, pallavolo) per le categorie minori gli spostamenti sono generalmente molto frequenti ma brevi, spesso si resta in provincia e difficilmente si superano i confini regionali.
Per taluni questo è un grande vantaggio, sia per la spesa sia per il tempo, tuttavia per molta altra gente che preferisce “il poco ma buono”, queste “toccate e fughe” sono stancanti. Per le competizioni di pattinaggio, oltre che per i due Campionati Provinciali e Regionali, ci si muove meno frequentemente ma “bene”!.Va inoltre considerato che nelle più importanti manifestazioni rotellistiche nazionali si possono conoscere da
vicino molti campioni europei e talvolta del mondo, e addirittura, quando si è più grandicelli, gareggiare al loro fianco! Viceversa quante volte sarà possibile per un giovane “calciatore di periferia” conoscere o addirittura garegiare contro Del Piero, Totti, Figo, Ronaldo ed altre “stelle” del calcio mondiale ?
Se un pò “speciali” sono i ragazzi che scelgono il pattinaggio (ai quali tutto si può dire tranne che gli manchi “qualche rotella”), certamente “speciali” sono i loro genitori. I papà e le mamme dei pattinatori soffrono il “chiuso” ed amano l’aria aperta, soffrono le ciabatte ed amano le tute, soffrono la TV ed amano lo spettacolo dei loro figli. I papà e le mamme dei pattinatori sono sempre vicini ai loro figli e, quando serve, a quelli degli altri.
Il “circo” del pattinaggio, per i Campionati Italiani e per alcuni Trofei, è spesso in movimento, da Bellusco ad Acireale, da Pescara a Cagliari; e come per tutti i circhi che si rispettino i protagonisti non sono solo i “grandi” ma anche i piccoli; soprattutto nei trofei nazionali, dai giovanissimi (8/9 Anni) ai senior (oltre 17 anni), gareggiano tutti, talvolta anche i cuccioli di 4 anni o meno!
La vigilia della partenza è solitamente caratterizzata da esilaranti attività preparatorie: la mamma controlla body, felpe e tute dell’atleta, il papà olia i cuscinetti e pulisce le gomme, i nonni preparano le seggiolette ripiegabili, ed il cane prepara l’osso nella speranza di incontrare l’amica conosciuta al precedente trofeo.
E’ l’alba, si parte! Tutto è in macchina, anche la borsa dei pattini!!! Si osserva il cielo sperando che il tempo sia anche questa volta clemente; si arriva a destinazione nel circuito che ospiterà la manifestazione. Si incontrano i primi amici di Scaltenigo, poi quelli di Brindisi ed ancora i Sardi e Siciliani, si “battezza” l’area che per tutta la giornata sarà la “casa”, i ragazzi girano e girano per provare le gomme, le curve e gli scatti, c’è sempre musica (poi diventerà la voce dello speaker), si va al tabellone per leggere il programma gare, si fissano i pettorali con le spille appena “rimediate” (quelle preparate restano sempre a casa), arrivano i giudici (sempre tanti e vestiti di bianco), lo starter prova la pistola e poi…. le gare.
Perchè i genitori dei pattinatori sono speciali? Perchè, nonostante tutto, sono sempre li, sponsors, massaggiatori, allenatori, giudici e quant’altro di più illusorio per i loro piccoli-grandi atleti.